Come l'impasto argilloso anche i colori per rivestire la ceramica sono composti naturali, estratti dalle rocce, a cui donano il colore. Sono i metalli che, a contatto con I' ossigeno, diventano "ossidi metallici", base per qualsiasi tipo di colorazione.
In ceramica non esistono certezze. Il pezzo viene decorato e cotto, ma il colore e le tonalità degli ossidi cambiano in base alla quantita e alla temperatura. Per questo motivo i ceramisti, prima decorazione, eseguono una serie di prove di colore . In ceramica esistono due grandi famiglie di rivestimento.
Ingobbio (terroso). E' la stessa argilla in polvere, cui si aggiunge acqua. Le tonalità sono limitate. Per ottenere una gamma piu ampia si miscela quindi con ossidi metallici.
Smalto (vetroso) Simile all'argilla, possiede un grado di fusione maggiore, tanto da divenire un corpo vetroso.
Si trova in polvere, da mischiare con acqua e passare al setaccio.
Tutti gli smalti sono composti da un elemento vetroso, silice (sabbia), che fonde ad una temperatura molto alta. Per tale motivo nello smalto vengono inseriti dei fondenti, che abbassano il punto di fusione. Un terzo componente è l'ossido di alluminio o allumina, che rende stabile lo smalto sul corpo ceramico.
Per ottenere il colore si aggiungono percentuali di ossidi metallici. Esistono smalti coprenti, lucidi e mat. La cristallina è uno smalto trasparente, incolore.
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